Piante velenose per i gatti

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“Ogni sostanza è veleno e nessuna è perfettamente innocua; soltanto la dose ne determina la

velenosità” (Paracelso 1493).

La domanda che spesso ci poniamo è “perché il gatto da carnivoro tende a mangiare l’erba?

A questa domanda risponde la nostra veterinaria, Gilda La Bruna:

”La ragione va ricercata nell’azione sull’apparato digerente. L’erba infatti oltre a contenere acqua aumenta la motilità intestinale favorendo l’espulsione di sostanze tossiche. Avrebbe, cioè un’azione pulente dell’intestino anche nei confronti dei parassiti.

La tendenza a mangiare l’erba è una“informazione presente nel gatto selvatico. Il gatto selvatico mangiando l’erba soprattutto il giorno dopo un lauto pasto teneva il suo intestino pulito da tossine e parassiti. Il gatto domestico conserva l’informazione genetica come un ricordo antico anche se molte volte non vi è più effettiva necessità.

Il gatto in libertà ingerisce regolarmente l’erba e riesce a riconoscere quali piante sono tossiche, Il gatto che vive in appartamento, non ha possibilità di fare esperienza all’esterno, e rivolge la sua attenzione alle piante che ha a disposizione in casa.”

Tra le varietà più comuni d’appartamento troviamo:

OLEANDROTOSSINESINTOMITERAPIA
Glicosidi cardioattivi sono presenti in tutte le parti della pianta.Rallentamento del battito cardiaco,irritazione del tratto gastrointestinale,ipotermia.Sintomatica,antidoto alla digitale.
CLIVIATOSSINESINTOMITERAPIA
Alcaloide entero e neurotossico solo se ingerito.Salivazione eccessiva, vomito, diarrea, aritmia.Sintomatica, non esiste antidoto.
GIGLIOTOSSINESINTOMITERAPIA
Glicosidi cardioattivi che possono causare debolezza, sintomi gastroenterici, inappetenza e problemi cardiaci che includono frequenze cardiache molto elevate o molto basse associate ad aritmie e morte. Entro poche ore dall’ingestione compromette la funzionalità renale.Sintomi: vomito diarrea letargia mancanza di appetito.La terapia è sintomatica non essendoci antidoti.
TULIPANOTOSSINESINTOMITERAPIA
Tulipalinina A e tulipalininaB, presenti nel Bulbo.Irritazione gastrointestinale con perdita di appetito, vomito, diarrea. Possibile depressione del sistema nervoso centrale con convulsioni, fino al collasso e al coma.Sintomatica, non ci sono antidoti.
STELLA DI NATALETOSSINESINTOMITERAPIA
Le foglie contengono una sostanza lattiginosa ricca di alcaloidi, triterpeni e euforboni. Irritanti anche in caso di contatto.Qualsiasi zona sia venuta a contatto provoca una irritazione per cui se ingerito provocagastroenterite, bruciore su lingua e labbra. E’ possibile ancheedema della glottide; se da contatto una dermatite con formazione di vescicole, se oculare una congiuntivite con forte lacrimazione.Sintomatica in quanto non esistono antidoti.
RODODENDROTOSSINASINTOMITERAPIA
Graianotossina. Per ingestione.Debolezza, nausea, vomito, bradicardia. Nei casi più gravi convulsioni ed arresto cardiorespiratorio.Sintomatica non ci sono antidoti.
VISCHIOTOSSINASINTOMITERAPIA
Lectineglicoproteiche che inibiscono la sintesi proteica.Bradicardia, problemi respiratori, convulsioni.Sintomatica non ci sono antidoti.
DIFFENBACHIATOSSINASINTOMITERAPIA
Cristalli di ossalato di calcio, e una proteina asparagina. Tossiche sia se ingerite che per contatto.Come conseguenza della masticazione  delle foglie: irritazione delle mucose buccali, edema della glottide con difficoltà respiratorie; se lefoglie vengono ingerite subentranovomito, diarrea, per irritazione di tutto il tratto digerente fino ad arrivare alla nefrite acuta.Sintomatica non essendoci antidoti.

L’identificazione del nome botanico della specie ingerita è indispensabile per valutare correttamente il rischio tossicologico.

In caso d’ingestione di una pianta non nota possiamo aiutarci con il carbone attivo, si tratta di compresse di carbone vegetale che possiamo trovare in farmacia la cui azione è assorbente, poi sicuramente correre dal veterinario.

Attenzione anche ai sottovasi molte piante liberano le loro tossine anche nell’acqua.